Gravidanza e puerperio
La nascita di un figlio è uno degli eventi più belli ed emozionanti nella vita di una persona, coppia, famiglia. Mesi di attese, desideri, sogni, speranze, connotati da sentimenti di gioia e felicità, ma scanditi anche da emozioni contrastanti: ansie, preoccupazioni, paure, dubbi (Andrà tutto bene? Sarò capace?).
Fin dalla gravidanza la donna è immersa in una moltitudine di cambiamenti repentini e improvvisi (a livello ormonale, ma anche di riorganizzazione dell’assetto familiare e di sviluppo di un senso di responsabilità) che possono mettere a dura prova le sue risorse personali, oltre che quelle della coppia.
I primi giorni che seguono la nascita di un figlio sono per le donne un periodo ricco di sollecitazioni ormonali, psicologiche, affettive, familiari e sociali. Un certo grado di labilità emotiva va messa in conto in questa fase della vita della donna, ma è necessario poter distinguere le difficoltà normali da quelle sufficientemente problematiche che meritano l’attenzione e l’intervento di un professionista.
Il puerperio è un periodo durante il quale aumenta la vulnerabilità alla depressione.
Gran parte delle neomamme vive positivamente l’esperienza dell’immediato dopo parto; alcune donne riportano invece, in termini non patologici e transitori importanti sollecitazioni del tono dell’umore, crisi di pianto, senso di inadeguatezza e labilità emotiva.
Quest’ultima condizione, denominata Baby Blues (o Maternity Blues), è una condizione non patologica e si colloca solitamente all’interno dei primi 10-15 giorni dopo il parto e tende a risolversi spontaneamente. Non è necessario un trattamento psicologico ma è importante un adeguato supporto familiare, una adeguata rete sociale e soprattutto una accettazione della propria vulnerabilità.
Purtroppo, in alcuni casi le difficoltà e il senso di inadeguatezza persistono, deviando da un’evoluzione fisiologica e trasformandosi in un vero e proprio disturbo, denominato Depressione Post-parto. Questo disturbo si presenta con tristezza persistente, frequenti crisi di pianto, labilità emotiva, scarsa concentrazione, problemi di memoria, sentimenti di autosvalutazione, inadeguatezza o colpa, irritabilità, perdita di interesse nella cura di sé, non sentirsi all’altezza delle mansioni quotidiane da svolgere, perdita di energia, ansia, pensieri bizzarri e preoccupazioni eccessive, pensieri ossessivi riguardo la possibilità di fare del male al bambino, sentimenti di sopraffazione e perdita di piacere nelle attività che prima erano piacevoli. La madre si sente poco legata al bambino e mostra scarso interesse per lui. I principali sintomi sono: agitazione o rallentamento psicomotorio, insonnia o ipersonnia, diminuzione o aumento dell’appetito, sintomi somatici, pensieri legati alla morte o ideazioni suicidarie.
La depressione post-parto può insorgere nel corso di tutto il primo anno di vita del bambino e non ha solo un impatto sulla madre, ma porta anche il bambino allo svilupparsi di una modalità di attaccamento insicura e un aumento di problemi emotivi futuri.
Nella Depressione Post-Parto è fondamentale un intervento psicologico precoce e, se necessario, un trattamento farmacologico.