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Disturbi d'ansia

I disturbi d'ansia sono più diffusi di ogni altro tipo di disturbo psichiatrico con circa un terzo delle persone che soddisfano i criteri diagnostici. Ciò nonostante, questi disturbi tendono a essere sotto-diagnosticati. Le cause che portano allo sviluppo di un disturbo d’ansia sono molteplici e possono includere una storia familiare di ansia e periodi recenti o prolungati di stress. 

Alcuni fattori cognitivi, in particolare il modo in cui si tende a interpretare o valutare eventi stressanti, possono predisporre allo sviluppo di disturbi d’ansia. Un fattore decisivo è la percezione che gli eventi siano incontrollabili e catastrofici e la conseguente sensazione di impotenza.

Chi soffre di disturbi ansiosi sperimenta sintomi cognitivi, fisici e comportamentali: potrebbe non riuscire a scrollarsi di dosso le preoccupazioni, a rilassarsi e spesso ha difficoltà ad addormentarsi o a dormire. Le sue preoccupazioni sono accompagnate da sintomi fisici come tremori, tensione muscolare, mal di testa, irritabilità, sudorazione e mancanza di fiato. 

Molti individui con questo disturbo si spaventano facilmente. Tendono a sentirsi stanchi, hanno difficoltà a concentrarsi e possono sperimentare anche sintomi depressivi. 

Quando il loro livello di ansia è lieve, possono avere un normale comportamento sociale e lavorativo, ma se la loro ansia è grave possono avere difficoltà a svolgere anche le più semplici attività quotidiane. 

Come capire se soffro di disturbi ansiosi?

Questi sono alcuni sintomi che, se compaiono in maniera ripetitiva e per periodi prolungati, devono metterti in allerta:

  1. disturbi del sonno: insonnia, difficoltà a prender sonno, avere un sonno disturbato da incubi, pensieri ricorrenti, frequenti risvegli o viceversa tendi a dormire più del dovuto di giorno;

  2. pensieri ricorrenti negativi: preoccupazioni ricorrenti ed eccessive sul futuro (rimuginazioni), impossibilità di pensare ad altro, la mente ti porta sempre sugli stessi "temi/ricordi", soprattutto la sera;

  3. paura ed evitamento: avverti timore di non riuscire a gestire le situazioni, di essere sopraffatto dall’ansia e hai difficoltà ad affrontare la tua quotidianità. Con il tempo, potresti mettere in atto condotte di evitamento che ti portano a rinunciare a una serie di impegni o situazioni in cui si potrebbero manifestare i sintomi d’ansia come, per esempio, andare al lavoro o a scuola, partecipare a eventi o accettare inviti a uscire;

  4. stanchezza: provi una sensazione di eccezionale fatica nel compiere gli atti quotidiani, quelle stesse azioni routinarie (abitudini) che prima non ti creavano alcun tipo di disagio ora lo creano. Ti senti stanco in modo immotivato e in assenza di reali sforzi; 

  5. agitazione: avverti uno stato di costante allerta, come se da un momento all’altro potessi essere chiamato a fare delle scelte importanti. Sperimenti, quindi, un senso di irrequietezza che può sfociare in una particolare irritabilità;

  6. sensazione di essere schiacciati dagli eventi: ti potresti sentire senza alcuna possibilità di adattamento all’attuale situazione, vorresti poter controllare il futuro (quello a breve termine) e poter programmare tutto con anticipo avendo date certe. L’incertezza su questi dati mancanti crea una spropositata risposta ansiogena e, in certi casi, compulsioni di controllo;

  7. tensione muscolare: potresti avvertire rigidità o dolore in alcune parti del corpo, per esempio, la base del collo, le spalle, la schiena, le braccia, le gambe, le mani ecc.;

  8. difficoltà di concentrazione e vuoti di memoria: hai più difficoltà di un tempo nel concentrarti per svolgere un'attività quotidiana e routinaria (es. leggere un libro, scrivere un testo, cucinare, lavare ecc) e potresti avere dei vuoti di memoria, ovvero la percezione che manchino alcune informazioni ai ricordi immagazzinati nella memoria, più di frequente in quella a breve termine, ma anche a lungo termine.

Disturbo d'ansia generalizzata

È caratterizzato da ansia e preoccupazione eccessive e persistenti relativamente a varie circostanze della vita o problemi quotidiani: ad esempio, gestione della routine domestica, possibilità che alle persone care possano accadere disgrazie, capacità di far fronte agli impegni economici o lavorativi ecc.  

 

Il livello di preoccupazione è talmente alto da influire sul funzionamento sociale, scolastico, lavorativo, personale, ecc.

Ansia e preoccupazione possono essere accompagnate da irrequietezza (sentirsi “con i nervi a fior di pelle”), tensione fisica e muscolare, facile affaticamento, difficoltà nella concentrazione o episodi di “vuoti di memoria”, irritabilità dell’umore, cambiamenti nella qualità e quantità del sonno (frequenti risvegli, difficoltà nell’addormentamento, ecc).

Attacchi di panico

È caratterizzato da attacchi di panico frequenti e inaspettati, la cui frequenza è estremamente varia (es. possono essere sporadici, settimanali, quotidiani…).

 

Un attacco di panico è un episodio di intensa paura e disagio, associato a sintomi come:

  • palpitazioni o tachicardia, sudorazione

  • tremori fini o grandi scosse

  • sensazione di soffocamento o fastidio al petto

  • nausea o disturbi intestinali

  • vertigini o sensazione di “testa leggera” o di svenimento

  • brividi o vampate di calore

  • sensazioni di intorpidimento o formicolio agli arti

  • derealizzazione o depersonalizzazione (sensazione di essere distaccati dal luogo in cui ci si trova o dal proprio corpo)

  • paura di perdere il controllo o di “impazzire” o paura di morire

 

A seguito di un attacco di panico è possibile sviluppare la paura che se ne verifichino altri (la cosiddetta “paura della paura”) o il timore che gli attacchi abbiano conseguenze gravi sulla salute. 

Ansia sociale

È caratterizzato da paura o ansia eccessive rispetto a situazioni sociali (es. incontrare sconosciuti, tenere un discorso in pubblico, sostenere un esame orale, consumare pasti davanti a estranei, ecc.) in cui ci si sente giudicati dagli altri. 

Il timore è che la propria performance o reazione ansiosa sarà valutata negativamente e che per questo si verrà umiliati o rifiutati.

 

L’intensità dell’ansia provata è sproporzionata rispetto al concreto pericolo rappresentato dalla situazione e porta a evitare il più possibile i contesti sociali temuti o a tollerarli con elevato stress. 

Chi soffre di fobia sociale può assumere una postura del corpo rigida a causa della tensione, mostrare scarso contatto visivo, adottare un tono di voce basso, essere schivo e poco propenso a conversare o a parlare di se stesso; a volte, può cercare impiego in attività che non richiedono contatto con il pubblico o fare uso di sostanze (es. ansiolitici) come forma di "automedicazione".

Fobia specifica

Si tratta di forte paura o ansia verso situazioni o oggetti specifici che solitamente vengono evitati o tollerati con grande disagio poiché suscitano reazioni ansiose intense, sproporzionate rispetto alla natura del pericolo e alla probabilità che questo si verifichi.  

Il livello di ansia provato causa sofferenza e disagio significativi e può compromettere il benessere in campo lavorativo, sociale, affettivo, ecc.  

 

Alcuni stimoli fobici comuni possono essere:

  • animali (insetti, ragni, cani, serpenti, topi), situazioni naturali (tuoni, temporali, altezze);

  • sangue/ferite/iniezioni

  • altre situazioni (paura di vomitare o di soffocare, ascensori, luoghi chiusi, aerei, tunnel ecc.).

 

Chi soffre di fobie specifiche spesso modifica le proprie abitudini di vita, evitando luoghi o situazioni legati agli stimoli temuti (es. chi ha paura di volare evita di viaggiare in aereo).

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